Non futuristi ma “adessisti”
Quando ho iniziato a lavorare il mio strumento era una macchina da scrivere. Una Olivetti Studio 44 verde, pesante e rumorosa. Il copia e incolla era un miraggio e per cancellare dovevo pensarci bene e poi schiacciare delle ics su quel testo che moriva all’istante e forse non sarebbe più risorto, se non dopo…